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La composizione negoziata

Accedendo alla composizione negoziata, l’impresa in difficoltà viene accompagnata in un processo di presa di coscienza della situazione aziendale esistente e delle soluzioni praticabili, per prevenire la crisi o per raggiungere il risanamento aziendale.

Possono avvalersi di tale procedura tutti gli iscritti al Registro delle imprese che si trovino in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, che ne rende probabile la crisi o l’insolvenza. 

L’accesso alla procedura è su base volontaria, è dunque attivabile solo dalle imprese che decidono di farvi ricorso.

L’imprenditore – attraverso una piattaforma telematica – può chiedere la nomina di un esperto indipendente, che avrà il compito di affiancarlo – senza sostituirlo – nello svolgimento delle trattative con i creditori ed eventuali altri soggetti, per individuare una soluzione rivolta al superamento delle condizioni di “squilibrio” aziendale.

Si tratta di una procedura di tipo negoziale, in cui l’imprenditore porta avanti la negoziazione e le trattative personalmente, ed è affiancato dall’esperto, che serve a dare forza e credibilità alla posizione dell’impresa e a rassicurare i creditori e le altre parti interessate.

PERCHE’ accedere alla composizione negoziata?

Le trattative hanno natura riservata; l’obbligo di riservatezza, unitamente a quello di correttezza e buona fede, rappresentano elementi essenziali per il successo della composizione negoziata e per la sua appetibilità.

Il decreto dirigenziale del Ministero della Giustizia, emanato il 28 settembre scorso, fornisce una serie di indicazioni pratiche rivolte a tutte le imprese, agli operatori e alle parti interessate.

E’ composto da quattro distinti documenti costituiti:

  • dal test pratico di verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento,
  • dalla check-list particolareggiata (o Lista di controllo) per la redazione del piano di risanamento e l’analisi della sua coerenza,
  • dal protocollo di conduzione della composizione negoziata,
  • nonché dalle indicazioni per la formulazione delle proposte alle parti interessate.

CHI può accedere alla composizione negoziata?

Questi 4 documenti hanno lo scopo di guidare imprenditore e esperto nella composizione negoziata.

Il “Test pratico” consente, anche prima che si disponga del piano d’impresa, di determinare il debito a cui si deve far fronte e di commisurarlo ai flussi di cassa che si possono mettere annualmente al suo servizio.

La “Lista di Controllo” stabilisce le modalità con cui si deve redigere il piano di risanamento e verificare la sua adeguatezza, stimolandone riflessioni che vanno al di là della compilazione di semplici tabelle e numeri, e che spingano a ragionare su cosa si intende fare nella conduzione dell’impresa, del perché e del come si intende farlo.

Il ”Protocollo di conduzione” della composizione negoziata, è documento che definisce il ruolo di dell’esperto e ne rende più snello ed agevole l’intervento, cadenzandone le attività.

Infine, l’”Elencazione ragionata delle tipologie di proposte” contiene le proposte che possono essere formulate dall’imprenditore alle diverse parti (banche, fornitori, erario, soci, clienti, ecc.). Si tratta di un documento pensato per l’imprenditore ma che è di aiuto anche all’esperto per valutare, in concreto, il complessivo equilibrio delle proposte espresse.

COME accedere alla composizione negoziata?

Lo scopo della composizione negoziata è di permettere alla impresa di superare la propria crisi o insolvenza, rimanendo sul mercato o, in alternativa, uscendone in modo semplice.

Inoltre, l’utilizzo di tale procedura permette di usufruire di numerosi benefici, anche di natura fiscale.

La Procedura ha un costo, rappresentato principalmente dal  compenso dell’esperto. Questo viene determinato in misura percentuale fissa sulla media dell’attivo risultante dagli ultimi tre bilanci o, in mancanza, dalle ultime tre dichiarazioni dei redditi, con alcuni aumenti e riduzioni, sempre in misura percentuale fissa, legati al numero dei soggetti che partecipano alla composizione negoziata e al risultato con essa raggiunto.

Il compenso, comunque, ha un limite minimo di 4.000,00 euro e uno massimo di 400.000,00 euro; e sarà pari ad euro 500,00 nell’ipotesi in cui l’imprenditore non compaia o sia disposta l’archiviazione dell’istanza di composizione della crisi, subito dopo il primo incontro.

Se si rende necessaria la nomina di ausiliari, la determinazione del loro compenso non è regolamentata, per cui si farà riferimento alle regole previste per tutti gli ausiliari del giudice, basate sulla proporzionalità del compenso all’entità e alla complessità dell’opera.

Quanto ai professionisti che assistono l’imprenditore nella fase di composizione negoziata, come l’Advisor e il Legale, non è prevista alcuna norma sul loro compenso. Di conseguenza, questi saranno regolati dall’accordo tra le parti o, in difetto, dai tariffari professionali.

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La puntata 8 parla proprio di questo!

Domande Frequenti

  • COME vengono gestite le trattative con i creditori?
  • Che funzione ha il decreto dirigenziale emanato lo scorso 28 settembre?
  • A che cosa servono il test pratico e la lista di controllo particolareggiata?
  • Quale è la funzione del Protocollo di conduzione della composizione negoziata?
  • COSA si ottiene con la composizione negoziata?
  • QUANTO COSTA l’esperto negoziatore?

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